Perchè riprodurre opere celebri?

La mia base ispiratrice, per la riproduzione delle opere celebri, è nel periodo del Rinascimento che va dal XIV al XVI secolo il quale affonda la sua origine nel patrimonio culturale classico greco-romano.

Questo patrimonio è stato riconsiderare e rivitalizzato nel Rinascimento per poi venire superato e sposare l' Idea come libera scelta creativa fra le varie fenomenologia del Bello fisico e spirituale.
Nel Quattrocento il passato iniziò ad essere superato in seguito alla scoperta delle leggi geometriche che regolano la rappresentazione dello spazio dove i primi ad utilizzarle furono Masaccio e il Brunelleschi.
Fu la prospettiva a far partire l'effettivo superamento del passato pur sempre attingendo ad esso nei suoi motivi e nelle sue forme per poi risalire a procedimenti di restituzione naturalistica e proporzionale.
La funzione dell'arte antica è quella di far scaturire un rinnovamento e di essere modello per un nuovo confronto con la realtà.
La limitazione o addirittura il rifiuto dell'ornamento risponde all'esigenza di realismo fondato su nuove regole prospettiche e proporzionali in una resa volumetrica e proporzionale.
Leon Battista Alberti nel "De pictura" (1435) fa le sue osservazioni, ad esempio, sull'uso dell'oro facendo notare come questo produceva appiattimento visivo e che quindi per una resa realistica raccomanda di imitare l'oro attraverso altri colori.
La passione per le opere celebri mi arriva dall'entrare in empatia con un passato artistico che stimo oltre misura.

Riprodurre un dipinto di un grande artista mi da una profonda conoscenza culturale, non solo pittorica dato che è molto più di una emerita copia.
Mi è stata presentata una prima sfida di riproduzione con la " Madonna del libro" di Sandro Botticelli. A dire il vero la scelta è stata affidata a me per l'affinità che mi lega a questa immagine inserita in un interno anche semplice, la delicatezza dei volti nello scambio di sguardo tra la Madonna e il bambino con questo libro antico tra le mani. E ancora questo blu del mantello che mi trasmette serenità con dietro l'apertura su questo paesaggio di campagna molto essenziale.
Ne sono seguite altre di riproduzioni tra le quali la Gioconda di Leonardo da Vinci. Prima di mettere mano a dipingere quest'opera, più di come ho fatto con altre, ho lasciato passare quel tempo necessario a maturare un sentire l'artista stesso che l'aveva concepita.
Lo scopo era di entrare completamente nel suo tempo con quelle particolari dinamiche, nel suo modo anche di pensare per quanto chiaramente mi è stato possibile e sentire la Monnalisa nel suo essere più autentico inserita in quel paesaggio così misterioso e simbolico.
È stata un'esperienza totale dalla quale si esce cambiati profondamente.
Un'altra esperienza di non meno portata è stata la riproduzione della Madonna con la quale sono cresciuta, la cosiddetta Madonna della Pietrina così chiamata per la provenienza dal Santuario detto "Pietra" nella mia zona in località Pelagio.
L'opera è del pittore senese Bartolo di Fredi, allievo di Simone Martini che in quegli anni lavorò nella vicina Volterra.
È una tavola del trecento a tempera ad uovo scolpita.

Galleria opere celebri riprodotte: