Perchè dipingo paesaggi:

La pittura di paesaggio è un genere pittorico nato nel Cinquecento e si afferma come specializzazione agli inizi del secolo successivo.
In realtà già nella pittura ellenistico-romana abbiamo paesaggi come la rappresentazione in affresco degli episodi dell'Odissea da una casa sull'Esquilino nel 50 a.c circa o come negli affreschi pompeiani.

Si è trattato di un graduale processo dove il paesaggio è andato ad acquistare sempre più peso crescente grazie anche al contributo degli artisti fiamminghi e tedeschi con i loro lenticolari paesaggi sullo sfondo come nella " Madonna del cancelliere Rolin" di J.Van Eyck o come nella " Pesca miracolosa " di K. Witz in cui è raffigurato il paesaggio della Savoia con il Monte Bianco.
Il paesaggio arcadico di Claude Lorrain è tra le mie fonti d'ispirazione nel suo creare scenari in profondità dentro un'atmosfera evocativa e intensamente luminosa rielaborati da schizzi fatti dal vero nella campagna romana. Lorrain nasce nel Seicento a Chamagne ma si trasferisce a Roma già da molto giovane dove vive per tutta la vita.
I disegni conservati a Londra nel British Museum, il Liber Veritatis , sono copia autografa dei dipinti corrispondenti e servivano a Lorrain come repertorio di motivi pittorici. Fu un'artista molto apprezzato dai contemporanei e dai collezionisti inglesi e la sua influenza si estese oltre il suo secolo fino a diventare un prezioso punto di riferimento per la pittura di paesaggio dell'Ottocento.
La mia pittura di paesaggio è iniziata fin dall'infanzia quando ogni giorno assorbivo quello che mi circondava che erano colline al di là delle quali si vede il mare, i calanchi, le vecchie stradine solcate fatte di sassi, sterpaglie, pozze e torrenti, alberi e piante, boschi con le loro foglie in cambiamento insieme ad una natura fervida e accogliente. Tutt'oggi per me essere nella natura è essere in un luogo sacro avvolti da un silenzio che accoglie e nutre.
I colori mi sono entrati nell'anima tra quei fiori che dovevo toccare e capire come erano fatti ; le case costruite di quelle pietre che trovavo intorno dappertutto e poi ancora c'erano quelle rosse, gialle, azzurre e verdi per le proprietà presenti nella terra della mia zona. L'onice veniva lavorato da tante persone a quei tempi, anche dalla mia nonna e dal mio babbo.
Vicino inoltre c'è Volterra ,culla dell'alabastro.

E poi l'argilla che aggiungendo acqua potevi impastare e sperimentare in forme. Il paesaggio è sempre stato nella mia scenografia, nell'aria che respiravo, nella terra dove avevo sempre i piedi.
Prendevo carta e matite e ritraevo dal vero il mio paese e ciò che avevo intorno. Con la scuola elementare la mia creatività ha avuto continuità di espressione aprendo su altre possibilità insieme al gruppo di bambini del paese. Il primo lavoro pittorico "serio" è del 1987 dove in un pomeriggio ho dipinto d'immaginazione il mare con delle barche.
E in accademia sono nati i miei paesaggi fatti di strade di campagna e terra scolpita dall'acqua e poi ancora l'acqua dei torrenti vicino casa che scorre aggirando le pietre senza mai fermarsi. Tutto questo faceva parte di un cammino di conoscenza di me stessa e del senso di una vita da riconoscere mia nelle sue potenzialità intrinseche. Da qui studi approfonditi di filosofia orientale che ho voluto inserire nella mia pratica quotidiana e nel mio lavoro artistico come un valore aggiunto e che mi faceva entrare totalmente in quella dimensione che cercavo.
Durante gli anni della bottega fiorentina ho sperimentato la pittura ad olio dal vero nella campagna intorno a Firenze cercando ogni volta di cogliere l'autenticità del posto con i suoi colori realistici e la sua atmosfera su tavolette o buona carta trattata con gesso.
Ricordo che ritornati in bottega alla sera riguardavano i dipinti realizzati per capire come cercare di migliorare.
E questa idea di miglioramento costante è andata aumentando perché non c'è un punto in cui si arriva ma una ricerca che diventa sempre più mirata verso un qualcosa ,direi uno stile personale, che senti ti appartiene totalmente.
Ho iniziato a partecipare ai concorsi di pittura estemporanea prevalentemente in Toscana ottenendo riconoscimenti e l'ho fatto principalmente per confrontarmi con i vari stili.
Intanto mi proponevo alle gallerie con una pittura ad acquarello per riportare ai miei segni una morbidezza che volevo integrare.
Paesaggi ad acquarello e a olio di campagne, scorci di paesi caratteristici, vigne, papaveri e girasoli, filari di cipressi.
Con il passare del tempo è andato maturando un interesse sempre più crescente per una pittura di getto, d'impressione e da qui ho approfondito la pittura di paesaggio dei Macchiaioli che hanno vissuto e lavorato principalmente in Toscana nella seconda metà dell'Ottocento.

Oggi sento la mia pittura e in particolare parlando di quella di paesaggio una pittura di uno stile fatto di forza incisiva ma anche di quella delicatezza che diventa a tratti anche evanescente.
I miei paesaggi sono di pittura ad olio su tela e ad acquarello su carta

Galleria paesaggi: olio,acquarello