Ritratti classici in alabastro: sculture

dim. h circa 4,4 cm

L'inspirazione per questi rilievi l'ho tratta dai personaggi dipinti da Michelangelo nella Cappella Sistina. Realizzati incidendo con dei punteruoli e con vari attrezzi in ferro fino ad arrivare a ottenere dei bassi rilievi. L'alabastro è un materiale molto morbido, da fare attenzione nello scolpirlo se si vuole seguire la propria intenzione realizzativa. L'alabastro è una roccia evaporitica (cioè che si è formata dalla deposizione dei sali minerali presenti nell'acqua) di tipo gessoso o calcitica. A Volterra c'è il tipo gessoso dove ancora permangono le botteghe artigiane che lo lavorano. Il tipo calcitico è orientale ed è meno malleabile. L'alabastro si è formato attraverso un processo di sedimentazione e di concentrazione di solfati di calcio iniziato già durante il Neozoico mentre si stava costituendo la Dorsale Appenninica. Probabilmente l'origine del nome proviene dall'antica città egizia di Alabastron, famosa per la produzione di vasetti ed anfore destinati alla conservazione dei profumi. Quindi già nell'antico Egitto veniva usato per realizzare oggetti pratici. Sembra che le piramidi di Giza erano, nella loro prima costruzione, ricoperte di alabastro bianco per riflettere al meglio la luce lunare.



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